Dopo due weekend in città europee, ad Amsterdam con la mia amica Giulia e a Siviglia con il mio amico Pablo, sono finalmente riuscita a passarne uno con il mio ragazzo e abbiamo approfittato del ponte per andare a Copenhagen.

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Tre giorni sono stati sufficienti per visitare la città ed è stato un weekend romantico e soleggiato. Ecco alcuni consigli (da neofita!) per ottimizzare al meglio i tempi.

Absalon City hotelAbbiamo alloggiato all’hotel Absalon, recentemente rinnovato e situato in una posizione per noi molto comoda perché vicino alla stazione centrale (alla quale si arriva dall’aeroporto) e vicino alla fermata del bus turistico City Sightseeing, un mio must quando visito per la prima volta una città.

Giorno 1 (che poi era un pomeriggio): giro della città con il bus turistico.

City Hall Square

kastellet

Anche se si può vedere tutto girando in bicicletta, il forte vento non ci ha esattamente invogliati a pedalare, quindi con il bus abbiamo visto i principali punti di interesse: da Nihavn, l’antico porto, alla zona del Kastellet, romantica ed immersa nella natura, alla statua della sirenetta

The Little Mermaid

passando per i Giardini Botanici e fino a sud fino alla City Hall Square.

La prima sera ci siamo fermati a mangiare il pesce da Heering lungo il canale sul porto vecchio, un po’ turistico ma suggestivo. Pane e burro immancabili per cominciare, salmone buono da morire. Lungo questa via ci sono molti locali carini, attenzione a prenotare per tempo se volete andare lì perché già alle 20 era tutto pieno.

Heering restaurant

(la mia tartare di salmone). Si può tranquillamente tornare a casa a piedi, la distanza sembra tanta ma vi assicuro che dopo 3 cestini di pane e burro vorrete camminare un po’ (ehm).

Giorno 2:

Giretto a Nansensgade, il quartiere delle gallerie e dei posticini organici e pranzo al Torvehallerne, mercato all’aperto delizioso e ricco di piatti tipici appetitosi.

Torvehallerne (io che mi gusto tonno scottato e un piatto locale, frittatina di pesce con pane e salsina tipica)

Poi di nuovo sul bus, questa volta nella parte est della città, al quartiere di Christiania.

Pit stop in albergo e cena nel Meatpacking District (Kodbyen), pieno di ristoranti organici/bio/hipster molto carini. Ci avevano consigliato il Fishbar ma era tutto pieno, quindi abbiamo ripiegato sul buonissimo BioMio

BioMio Restaurant

Dopo cena, potete bervi una delle buonissime birre locali in uno dei bar/pub/localini in zona. Anche stavolta siamo andati a casa a piedi, il quartiere era a 5 minuti dal nostro hotel.

Giorno 3: passeggiata lungo il fiume fino a Norrebro, quartiere hipster della città (così ci avevano detto, noi l’abbiamo trovato semplicemente un po’ bruttino), con pausa pranzo sull’acqua (se avete tempo consiglio il giretto nel pedalò a forma di cigno, hehe)

Kaffesalonen

e nel pomeriggio, treno verso il Louisiana Museum (considerate più di un’ora di tragitto, la tratta è lunga e alla stazione è difficile capire dove andare, in più ci sono code ovunque). La visita al museo vale veramente la pena: in un quartiere tutto di villette a schiera e giardinetti degli gnomi, da fuori sembra una casa, dentro si rivela un museo immerso nel verde, circondato da giardini con sculture di Calder e prati a picco sul mare.

Louisiana Museum 2

Immancabile la visita all’installazione di Yayoi Kusama (scusate il momento romantico)Louisiana Museum

Dal museo, abbiamo preso direttamente il treno per l’aeroporto.

Note:
-indispensabile una sciarpa/cuffia/giacca antivento. I danesi sono calorosi ma non siamo abituati al vento gelido del nord
– i ritmi locali sono decisamente rilassati. Ci aspettavamo un’efficienza nordica ma abbiamo trovato code ovunque, servizi lentissimi nei bar e nei ristoranti, code spropositate all’aeroporto. Non sono maleducati, semplicemente molto rilassati.
– affittare una bicicletta per girare la città è senz’altro il metodo più efficace per sentirsi meno turisti e più local: vanno tutti in bici! Rarissime le automobili.
– i parchi della città sono stupendi: la zona adiacente alla statua della Sirenetta e gli altri spazi verdi sono tenuti con cura maniacale, pieni di specchi d’acqua e fiori perfetti.Se c’è il sole vale la pena vederli
– nel centro della città c’è un Luna Park, Tivoli. Non siamo andati ma è in funzione tutto il giorno e il parco sembra molto carino.
– Non ho visto tanti negozi, anche se volevo approfittare della visita per fare un po’ di shopping di marchi locali (Filippa K, by Marlene Birger &Co)… magari informatevi prima su dove stanno i negozi dei marchi locali, io ho trovato solo quelli cheap (Monki, Vero Moda, Bik Bok… niente di che, paragonabili ad H&M)
– Ne avevo già avuto la riprova in Svezia ma lo confermo, anche in Danimarca sono (quasi) tutti biondi, alti e belli. Pieno di donne stilose incinta, pupetti biondi e papà giustissimi in giro con i pargoli 🙂

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3 Commenti

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  1. Elena

    26/02/2024 alle 3:40 PM

    2024 e questo articolo ancora utilissimo!!! Grazieee!!

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  2. Giulia

    19/11/2015 alle 11:22 AM

    AMO I tuoi post sui viaggi! Sicuramente se in futuro visiterò uno di questi paesi prenderò spunto dai tuoi post su cosa vedere 🙂

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  3. bonnie thunderstorms

    04/05/2015 alle 11:45 AM

    Che bellezza! Dopo aver vissuto un anno in Danimarca ho decretato København mia patria del cuore, mi sono sempre chiesta come appaia agli occhi di chi la vede per la prima volta nell’ottica di andarsene presto, e che genere di ricordo lasci. Personalmente non riesco a starci lontana per più di un anno o due senza farci almeno una puntatina… vedere queste foto mi gonfia il cuore, che voglia di tornare!

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