Eccomi qui con la seconda parte del post dove vi racconto del mio viaggio in Giappone (qui la prima)
Cominciamo con gli Essenziali prima di partire:
– Connessione Wifi! Potete prenotare su Internet un apparecchio wireless portatile, da collegare ad uno o più telefoni. Funziona sempre ovunque e ci ha salvato la vita varie volte (mi ha anche permesso di usare Snapchat tutti i giorni, hehe). Potete prenderlo qui
– Lonely Planet Japan: controllate la disponibilità degli hotel consigliati sulla guida prima di prenotare, quelli che erano ancora disponibili quando abbiamo prenotato noi ci hanno soddisfatti pienamente. Idem per ristoranti e itinerari, se avete qualche ora libera o non sapete come girare in un certo quartiere per vedere le cose più interessanti la Lonely Planet dà sempre suggerimenti preziosi
– Japan Raylpass: pass per viaggiare in treno, indispensabile se volete andare in altre città oltre Tokyo (i bigliettti singoli sono costosissimi)! Basta prenotarlo in una delle agenzie abilitate in Italia e ritirarlo in aeroporto a Tokyo. Mi sembra che quello per una settimana costi sui 200 euro a persona. Abbiamo cercato di condensare i viaggi fuori Tokyo nella settimana centrale del viaggio per sfruttare il Pass al massimo
– Biglietti per il Ghibli Museum: l’imperdibile museo sullo studio Ghibli ammette poche persone per volta e a turni, quindi è necessario prenotare con largo anticipo. Sono andata in agenzia (dove si prende il Japan Raylpass) due mesi prima della mia partenza e Agosto era già sold out 🙁
– integratori (se andate in estate): l’estate in Giappone non è roba da deboli. Il caldo è torrido ed umido, anche per una sangue freddo come me. Certi giorni sono stati terribili, specialmente in zone tipo Kyoto dove eravamo in giro per templi, in spazi aperti e costretti a camminare. Ho rischiato di sentirmi male varie volte.
– Un piano di azione: impossibile viaggiare alla giornata, ci sono troppe cose da vedere! Ecco sotto il nostro programma, il risultato della programmazione pre-partenza in combinazione con quello che effettivamente ci è piaciuto fare
Le modifiche che entrambi avremmo apportato sono sicuramente un giorno in meno ad Osaka, dato che non c’è niente da vedere. Anzi, forse è bastata la mattina che abbiamo passato in giro prima di andare a Nara all’ora di pranzo. Sarebbe stato meglio fare due giorni in più al mare, ma non eravamo sicuri né del tempo che avremmo trovato (c’era rischio tifone e infatti è arrivato due giorni dopo la nostra partenza) né degli alberghi (poi vi spiego). Tutto il resto è perfetto, anzi, forse avrei tolto anche un giorno da Kyoto (dopo un po’ girare per templi con 40 gradi è stancante!) per metterlo a Tokyo (7 giorni pieni NON BASTANO!).
Considerate che per seguire questo programma ci svegliavamo tutti i giorni MASSIMO alle 8 e giravamo fino ad ora di cena, senza fermarci mai se non per pranzo (non siamo gente da caffé e pause bar!)
Vi consiglio anche la guida di Tokyo di Maria, qui
Giorno 1: Shinjuku, Harajuku, Omotesando
(le foto sono nel primo post, dato che si tratta principalmente di negozi . Omotesando è da vedere perché molti negozi sono stati disegnati da architetti famosi e sono bellissimi, Shinjuku è da vedere e Harajuku è la via più divertente di Tokyo!).
Il percorso migliore per cominciare è partire da Harajuku station e uscire in Takeshita Dori, la strada dello shopping. Alla fine di Takeshita c’è un incrocio, dall’altra parte della strada c’è Harajuku.
-Daiso: tutto a 1 dollaro (in Takeshita Dori)
-tutti i negozi di abbigliamento e i vintage nelle stradine laterali, tipo GALLERIA KAWANO, dove comprare i kimono usati
-LA FORET: centro commerciale famosissimo
-LUMINE EST: un centro commerciale alla moda, allo stesso piano della stazione JR
-STUDIO ALTA: centro commerciale che riconoscerete per lo schermo gigante davanti alla stazione JR
MANGIARE AD HARAJUKU
-CALICO CAT CAFE’: il più famoso a Tokyo, ha ben due piani
-Lo stand delle crepes più famoso, ANGELS HEART (sono bellissime ma non particolarmente buone)
-Gyoza da Harajuku Gyoza Loy
-Patate di tutti i tipi da Calbee
-Takoyaki di tutti i tipi da Gindaco
–Kawaii Monster Café: Ennesimo bar pazzo dove il cibo è quasi immangiabile ma dove vi rifarete gli occhi. Va benissimo per un frullato o un gelato ma per carità non mangiate la pasta colorata! Il personale è gentilissimo, vi faranno mille foto e ve ne andrete con vari set di bacchettine colorate in regalo. In questo café, come nei Maid Café, vi danno una carta magnetica sulla quale potete accumulare punti ogni volta che andate.
Omotesando è il quartiere delle grandi marche, con i negozi dei marchi di lusso. Quello che lo differenzia dai quartieri di questo tipo in giro per il mondo è che qui i negozi sono tutti disegnati da archistar. Da non perdere quello di Prada e Comme des Garçons. Sulla via principale c’è KIDDY LAND, il negozio di gadget giapponesi più bello in assoluto. Una istituzione
Shinjuku , cosa vedere
-Il quartiere a luci rosse Kabuki Chou
-Shinjuku Gyoen: uno dei giardini più grandi e belli di Tokyo
-Tempio Meiji Jingu Shrine (se andate la domenica quasi certamente incapperete in un matrimonio!)
-Karoke Kan: se passate di lì, una tappa è obbligatoria
-salite sul Tokyo Metropolitan Government Office Building per un panorama della città dal 56esimo piano
Cosa mangiare a Shinjuku
-Omuraisu (crepe ripiena di riso) da RAKERU, con arredamento carinissimo in stile Alice in Wonderland
-gli Animal Donuts da FLORESTA
-Una tappa al ROBOT RESTAURANT
Robot Restaurant: consigliatissimo da tutti, è una trappola per turisti a Shinjuku. Costa circa 40 euro a persona, ci sono solo stranieri, è uno spettacolo folle in una sala buia, con balli, canti e rumori vari. Dovrebbe essere qualcosa di futuristico ma l abbiamo trovato orribile, cheap e troppo lungo (90 minuti). Saremmo usciti prima della fine se non fosse che eravamo in prima fila. Si può anche cenare lì e abbiamo fatto l errore di scegliere l’opzione cena: senza dubbio terribile, la peggiore mai assaggiata in Giappone (nonché l’unica cena schifosa, abbiamo sempre mangiato divinamente)
-DECADANCE BAR: famoso posto gestito da un francese, con atmosfere psichedeliche e camerieri vestiti in modo strano
Una cosa che non avevo mai provato: il baseball da postazione, al SHINJUKU BATTING CENTER, con le palline che vengono sputate fuori da una macchina! Divertentissimo (e molto apprezzato, siamo andati due sere di fila e tutte e 12 le postazioni erano occupate). Questo era nella zona del nostro hotel a Tokyo, a Shinjuku, l indirizzo è 2-21-13, Kabuchi Cho, Shinjuku Ku
Golden Gai è una piccola parte di Shinjuku, dove troverete tanti baretti uno sopra l’altro, ognuno con un tema (rane, funghi…)
Shopping a Shinjuku
-Oriental Bazaar: kimono usati e souvenir ma non è turistico
-Don Quijote: troverete TUTTO
Se avete ancora energie, arrivate fino a Meiji Jingu, dove c’è il tempio e un parco dietro Harajuku station.
Giorno 2: Tsukuji- Akihabara- Ameyayochoko market- Asakusa temple- cena in Tsukishima Monja Street (okonomiyaki)
Tsukiji, il mercato del pesce di Tokyo, è una tappa immancabile se andate in città. L’asta dei tonni ha luogo dalle 5 alle 6 di mattina ma l’accesso è limitato ai local, quindi dovreste andare ANCORA PRIMA!
Dove mangiare:
- il sushi non sarà mai cosi fresco come alle 3 di mattino. I due luoghi più popolari sono SUSHI DAI e DAIWA SUSHI, ma non state in fila 3 ore e andate da SUSHI BUN, dove vanno i local.
- appena fuori il mercato ci sono stradine laterali piene di venditori di ceramiche e TAMAGO, l’omelette giapponese. Andate da KITSUNEYA per la migliore bistecca con cipolle e riso. Potrete sentirne l’odore da molti metri di distanza (dicono di non guardare la signora che lo gestisce negli occhi o vi manderà via)
Dalle 6 cominciano le code di gente che vuole mangiare sushi freschissimo. Anche noi abbiamo assaggiato qualcosa ma il mio stomaco non è stato contento.
Akihabara è il quartiere di tecnologia e videogiochi. Se siete appassionati di vecchi e nuovi giochi qui c’è da perdere la testa e non potete non andare da SuperPotato, mecca del videogioco vintage. Dicono che sia difficile da trovare ma noi ci abbiamo messo 5 minuti (c’è un video su Youtube che spiega come arrivare)
Immancabile la visita al palazzo dei Manga (questo è il più famoso,ha 7 piani, ora non ricordo come si chiama ma ce ne sono altri ), veramente impressionante. Meno male non leggo il Giapponese, altrimenti avrei comprato tutto.
Michi gioca ai videogiochi in una delle tante palazzine ad Akihabara. Basta che entriate in un qualsiasi palazzo del quartiere, sono tutti tappezzati di macchine per videogiochi dal piano terra all’ultimo piano. Di solito sotto ci sono quelli per bambini, gli artigli meccanici che pescano i peluche e i purikura, più si sale e più diventano difficili. I rumori sono assordanti, i giapponesi di tutte le età concentratissimi, è come una sala giochi italiana ma moltiplicata per 100. Fa impressione vedere signori con completo e valigetta suonare la chitarra e ragazzi completamente invasati giocare a velocità FOLLI
Già che ci siete, potete andare in uno dei Maid Cafè in zona, caffé a tema con cibo kawaii e cameriere travestite (ve ne ho parlato nel precedente post)
Qui siamo in Nakamise-dōri, la via che porta al tempio di Asakusa (Asakusa Sensouji), piena di bancarelle carinissime
infradito chic
spade
i negozi di ventagli sono veramente tantissimi! Ho resistito alla tentazione di comprarne uno perché so che poi in Italia non lo userei mai
ed ecco il tempio buddhista di Asakusa. E’ uno dei più vecchi della città.
le vie limitrofe sono carinissime ed è il quartiere che rappresenta al meglio il Giappone antico.
-Ameya-yokocho Market: mercato a cielo aperto
-YANAKA GINZA: 3-13-1 Yanaka Taito-ku: stradina molto local con street snacks e mercato
Giorno 3: Moomin café (nello scorso post), Imperial palace, Roppongi, Ginza
La mattina siamo stati al Moomin Café a fare colazione
L avevo scoperto via The Cherry Blossom Girl e non vedevo l’ora di andarci. Ce ne sono due a Tokyo, io sono stata in quello con la Bakery dentro (l altro si chiama Moomin House Café) e non vedevo l’ora di mangiare con i pupazzi di Moomin(che in realtà è un personaggio svedese ma in Giappone sono pazzi di lui) al tavolo. Il bar è carinissimo, tutto in legno con dettagli tipo da foresta. Questo si trova in un centro commerciale con una super montagna russa nel mezzo! (L indirizzo è Tokyo Dome City, 1-1-1 Kasuga, Bunkyo-ku, Tokyo)
per andare poi al Palazzo imperiale e a Roppongi con la metro
Il palazzo imperiale, la residenza ufficiale principale dell’imperatore del Giappone, si può visitare compilando un modulo online. Quando siamo andati noi era tutto esaurito. Si possono vedere anche i giardini (anche per quelli era tutto esaurito)
La torre di Tokyo è all’interno dello Shiba Park nel quartiere Minato. Alta 333 m, è la seconda più alta struttura artificiale del Giappone e la ventitreesima più alta al mondo. E’ chiaramente ispirata alla Torre Eiffel ma dipinta di bianco e di arancione internazionale in modo da rispettare le norme di sicurezza aerea. Noi l’abbiamo vista solo da lontano.
Roppongi è l’area più famosa per la nightlife, anche se non abbiamo avuto modo di andare la sera
Camminando verso le colline di Roppongi ci siamo fermati da Don Quijote, dove si trova di tutto un po’. Eravamo con una nostra amica giapponese che ci ha consigliato che cibi comprare per mangiarli una volta a casa (salse, curry giapponese, tipi di riso…)
sono impazzita al reparto costumi di carnevale
io e Haruka sulle Roppongi Hills con le statue di Doraemon
la “piccola” sezione unghie da Don Quijote
l’onnipresente eye liner di Lady Oscar che ho preso per Erica (dice che è molto buono!)
strani apparecchi di tortura corporea
non ho mai visto tante calze in vita mia come in Giappone
I costumi di Sailor Moon! Qui ho tentennato
Ho sbagliato, dovevo comprarli
Fare un giro dentro questi posti come Tokyu Hands e Don Quijote è davvero divertente, anche solo per guardare le stranezze in vendita. Sono quasi tutti a 5 piani o più
Il ragno gigante a Roppongi in Roku Roku Plaza
Merchandise sobrio nei negozi limitrofi a Roppongi (il centro commerciale proprio sulla piazza principale è molto carino!)
GINZA
Se riuscite andate in questo quartiere la Domenica, diventa un’isola pedonale. Cosa fare:
-Una visita al Dover Street Market: uno dei concept store più belli del mondo
-vedere uno spettacolo Kabuki al KABUKIZA THEATRE: lo spettacolo è lungo ma si può comprare il biglietto anche per uno solo dei 4 atti. Il costo ès ui 15 euro a testa, compresa l’indispensabile audioguida in inglese. Un atto dura due ore ma vale la pena vedero per capire un po’ di più della cultura locale!
-mangiare da ALICE IN A LABYRINTH RESTAURANT (il nome dice tutto)
Se siete in zona vi consiglio una visita al museo 21_21, progettato da Iseey Miyake e Tadao Ando. Noi purtroppo non sapevamo esistesse
Vicino Ginza c’è un piccolo quartiere, KAYABACHI, con mini casine e poca modernità che merita di essere visto
Giorno 4: Shibuya, Cerimonia del te (nel post precedente), serata Giappa
Il quarto giorno siamo finalmente andati nell’incrocio più famoso del mondo, quello di Shibuya. Si esce dalla metro e ci si trova al punto più famoso di Tokyo, quello dove c’è la statua di Hachiko.
Il caldo era insopportabile, tutte le guide infatti consigliano di andare a prendere un caffé da Starbucks per godersi la vista sulla strada (lo vedete? Nella torre Tsutaya)
le vie limitrofe a Shibuya sono piene di negozietti bellissimi e centri commerciali (ve ne parlo nello scorso post, l’ultimo giorno sono tornata qui e ho dedicato tutta la giornata a queste cose). Ci sono tante tavernette dove mangiare, negozi di souvenirs, abbigliamento e tanto altro.
Consigli:
-Nonbei Yokocho: mini stradina con tanti baretti
-Imperial Palace
-Hama Rikyu Gardens: dicono sia il giardino più curato della città
-R.A.A.G.F. RABBIT CAFE: dove coccolare qualche coniglietto
-PURIKURA: da Purikura no Mecca, in Shibuia Center Gai
Shopping e cibo:
-Shibuya 109: centro commerciale bellissimo
-Tokyu Hands: mille piani di cavolatine kawaii
-Hikarie: shopping mall con bellissima selezione di cose per la casa
-Don Quijote: di tutto di più, ci passerete le ore
-Daimaru department store: dove comprare yukata
-Treehouse Hideaway: caffè in una casa su un albero
La cerimonia del té è qualcosa che vi consiglio caldamente
Noi siamo stati a Chado Kaikan 3-39-17 (Chado Bunka Shinkoukai) (attenzione, prenotate in anticipo), eper un’oretta e circa 25 euro berrete il vero matcha tea fatto da un maestro di cerimonia con i dolcetti tipici che lo accompagnano, vi verrà spiegato come si beve nella maniera tradizionale e vi verrano spiegate le storie dietro questa cerimonia secolare. Il tutto in una casa giapponese in un giardino meraviglioso, un’esperienza stupenda
Abbiamo passato la sera del quarto giorno con Haruka e i suoi amici giapponesi, siamo riusciti così a passare una vera serata japan- style. Siamo andati a mangiare in un posto tipico, a giocare ai videogiochi, a cantare al karaoke. Ero così eccitata che stavo per esplodere.
A quanto pare questa è una canzone famosa da cantare al karaoke. Vi prego guardate il video e provate a cantarla, avevo le lacrime dal ridere. Quando si va al karaoke in Giappone si paga una cifra di ingresso (noi abbiamo pagato circa 15 euro per mezz’ora) che comprende anche un cocktail. I karaoke sul genere di quello di “Lost in Translation” sono molto più cari! Eravamo in una squallida stanzetta al piano terra.
Fare le foto alle macchinette è una tappa obbligata! Il photo booth si chiama Purikura e sognavo di farlo da quando ho visto una puntata di un vecchio programma di PIF sul Giappone. Costano poco ed è super divertente personalizzare le foto
Qui abbiamo giocato ad un videogioco con i tamburi. Io MORTA dal ridere
a cena con i local (e altri stranieri)
Giorno 5: Motohakone, Hakone
Il quinto giorno siamo partiti per il primo dei nostri giorni itineranti fuori Tokyo, Japan Raylpass alla mano. Prima tappa: Hakone. Situata nel Parco Nazionale del Fuji-Hakone-Izu a ovest di Tokyo, è una città di montagna conosciuta per le stazioni termali e per la vista sul Monte Fuji. Ad Hakone si può visitare Hakone Jinja, un santuario shintoista, il Lago Ashi, sul quale si può fare un giro in barca, e si può fare un giro sulla funivia Hakone Ropeway
Purtroppo il quinto giorno il jet leg si è fatto sentire (è possibile?) quindi ho passato la giornata in stato completamente catatonico, addormentandomi ovunque: sulla barca, a pranzo, sul bus… ovunque. Mi sono ripresa solo la sera. Il cielo era velato quindi non abbiamo visto nemmeno il Fuji 🙁
la sera abbiamo dormito in un albergo giapponese, un Ryokan, esperienza meravigliosa ma molto dolorosa per la nostra schiena (il tatami non è esattamente comodo). In ogni camera ci sono in dotazione gli yukata, dei kimono leggeri comodissimi e freschi. Era tutto pulitissimo, neanche un filo di polvere per terra. Il bagno dell’hotel, al contrario di quelli minuscoli negli hotel moderni di Tokyo, ha una vasca da bagno che è una piccola piscinetta di piastrell (è una cosa tipica Giapponese, tutta la famiglia si lava fuori dalla vasca e poi ognuno si immerge nella stessa acqua)
In questo caso però c’erano i bagni termali interni ed esterni, quindi abbiamo potuto provare l’esperienza dei bagni giapponesi, i “sento”.
Funziona così: si entra in uno spogliatoio e poi in una sala simile a quella delle nostre piscine pubbliche, dove c’è una fila di specchi, ognuno con davanti uno sgabellino e un doccino. Ci si siede sullo sgabello tutti nudi, ci si insapona per bene (la signora accanto a me si è insaponata per 15 minuti buoni. GIURO), ci si sciacqua con il doccino e poi ci si immerge nelle piscine di acqua bollente. Molto rilassante ed estremamente pulito. Ovviamente sono divise tra maschili e femminili.
I bagni esterni sono pozze d’acqua calda in mezzo alla vegetazione, davvero bellissime. Abbiamo scelto di fare il bagno la sera, basta riservare una vasca per due per passare un’ora romanticissima tra le acque bollenti
Qui stavo testando la colazione tipica giapponese, con zuppa di miso, riso, piattini salati, la tipica frittatina giapponese e tanto altro. Purtroppo non sono riuscita a finirlo (la mattina è un po’ troppo!)
Giorno 6 , 7 e 8 : Kyoto- Kujo Cho, Foresta di bambù, Museo del manga, Kyotogyoen Garden, Kinkakujicho (Golden Pavillion), Higashiyama-ku (quartiere), Matsumotocho per cena sul fiume
Kyoto è la città dei templi. Templi ovunque, perché era la vecchia città imperiale giapponese. Non c’erano le condizioni climatiche ideali per passeggiare (il solito caldo, ancora più che a Tokyo) ma abbiamo cercato di vedere il più possibile. Le distanze sono lunghe, i templi tantissimi e chiudono verso le 16 o le 17.
La foresta di bambù di Saga-Harashiyama è vicino a Kyoto e vale decisamente la pena vederla. Camminare in mezzo ai bambù talmente alti che schermano quasi la luce del sole è bellissimo e soprattutto c’era un bel frescolino. Si visita in poco meno di una mattina, lì attorno ci sono vari templi. C’è tanta gente, come vedete in lontananza nella foto
Kinkaku-ji, o Golden Pavillion, da vedere assolutamente (velocemente, solo da fuori)
uno dei bellissimi giardini giapponesi vicino ai templi
Altri templi da vedere se avete tempo
-il tempio Ginkaku-ji (padiglione d’argento) con i giardini zen di ghiaia
-alcuni giardini zen: Ryoanji e Daisen-in (dentro il tempio di Daitoku-ji)
-il tempio di Fushimi Inari, dove hanno girato”Memorie di una Geisha”, con il suo corridoio di Tori rosso 4,5 km (ci vogliono un paio d’ora per vederlo tutto)
-il tranquillo tempio Koto-in con i suoi boschetti di bambù e aceri rossi
se si vuole vedere anche il Nijo Castle sono molto belli i decori interni, il tempio Kyomizu costruito sulle palafitte di legno, con la fonte dei 3 desideri e le guide gratuite che parlano inglese. Sconsiglio la passeggiata del filosofo!
In estate ragazzi e ragazze vanno in giro con yukata colorati!
Il museo del manga è un altro posto interessante da vedere anche se non parlate giapponese. C’è tutta la storia del manga, tantissimi fumetti in esposizione in varie lingue, gadget stupendi e tanto altro. Siamo stati dentro un paio d’ore a sfogliare i fumetti e a curiosare
Lungo le sponde del fiume Kamogawa ci sono dei caratteristici locali eretti su grandi piattaforme di legno dove bere e mangiare all’aperto al lume di lanterna. Sono i cosiddetti kawayuka (letteralmente “banchina sul fiume”), un po’ costosi ma molto romantici! La sera le lanterne lungo il fume vengono accese e i ragazzi passeggiano lungo il fiume con yukata tradizionali. Ripensandoci è stata la cena più costosa delle tre settimane (sushi a parte), abbiamo speso circa 50 euro a testa, se non di più.
Una delle cose moderne di Kyoto è la stazioen dei treni di Hiroshi Nara. 10 piani di centro commerciale con ristorantini e negozi e all’ultimo piano terrazze panoramiche con giardini con pratino anti calore e uccellini finti agli altoparlanti
Higashiyama
Con il bus numero 100 arrivate alla fermata Gojo-zaka. Vi troverete nel quartiere di Higashiyama, una zona dove si respira l’atmosfera antica di Kyoto. Le case di questo quartiere sono ricche di ristoranti tipici, caffè e negozi di souvenir. In questo quartiere troverete il tempio Kiyomizudera, uno dei più famosi di tutto il Giappone nonché patrimonio culturale Unesco. Prende il nome dalle acque sacre della cascata Otowa che si trova proprio al tempio sotto la terrazza, dalla quale si ammira una bellissima vista sulla città. Dietro l’entrata principale c’è il Santuario Jishu, dedicato alla Dea dell’amore, dove molti visitatori si recano a pregare per la propria vita sentimentale. Di fronte al santuario c’è un sentiero di pietre distanti tra loro circa 6 metri e la leggenda vuole che chi riesce a percorrerlo saltando sulle pietre a occhi chiusi, ottenga fortuna in amore. Se viene aiutato, troverà l’amore grazie ad un intermediario.
Camminando verso nord, troviamo il Santuario Yasaka-jinja, un santuario trafficato e colorato. Se lo attraversate, troverete il Maruyama Koen, un belissimo parco che durante la fioritura dei ciliegi diviene uno dei luoghi migliori dove fare Hanami
Quartiere GION
Ci arrivate con il bus 100 e con il numero 206. La zona più famosa di Gion è Hanami-koji Dori, che parte da Shijo Dori fino al tempio Kenninji e lungo la strada ci sono ristoranti tradizionali, negozi, caffè, sale da tè. E’ probabile incontrare delle geishe in questa zona. Il Kenninji è il tempio buddista zen più antico di Kyoto, e non lasciatevi ingannare dall’esterno un po’ anonimo, all’interno merita di sicuro una visita, in particolare per i suoi quartieri zen
Giorno 9: Tori rossi e Nara
Il santuario di Fushimi Inari, a pochi chilometri da Kyoto, è uno dei simboli del Giappone e ci si arriva camminando lungo una fila lunghissima di Torii rossi sulla cima di una montagna
Ho poche foto di questo posto perché era veramente pienissimo di turisti (per questa foto abbiamo approfittato di un momento di quiete) ma vale la pena andare, si visita in una mattinata. All’ora di pranzo abbiamo preso il treno e in un’oretta siamo arrivati a Nara, la cittadina famosa perché ci sono cerbiatti in liberà per strada
Ci sono anche un paio di templi molto belli da vedere! In un pomeriggio si visita tranquillamente a piedi ma ci sono anche i bus itineranti
vedere i cerbiatti così da vicino è qualcosa che non capita spesso!
tutto è a tema Bambi, ovviamente (questo è il sedile di un bus). Non ho nemmeno una foto con un cerbiatto perché io e Michi quel giorno abbiamo litigato, quindi ci siamo separati (siamo due persone mature) e ritrovati la sera (una volta sbollita la rabbia). Inutile dire che non gliela perdonerò MAI.
Elementi votivi personalizzabili al tempio di Nara 🙂
Giorno 10: Osaka
Osaka è la tappa che ci è piaciuta meno: una città grande ma senza particolari cose da vedere. Tante strade piene di negozi, un fiume di gente, molta confusione. Come vi dicevo nello scorso post, vale la pena assaggiare le specialità locali lungo la strada ma non c’è molto da fare
E’ d’obbligo assaggiare i Takoyaki, polpette fritte di polipo che vengono vendute per pochi yen per strada. Cito Wikipedia: si cucinano dopo aver preparato una pastella fatta con una speciale farina di grano, al cui interno viene posto un pezzo di polpo. Altri ingredienti da aggiungere prima della cottura sono i ritagli di tempura (tenkasu), zenzero marinato e cipolla verde. Quando sono pronti, vengono guarniti con salsa Otafuku per takoyaki o equivalente, alga aonori tritata, maionese e katsuobushi (fiocchi di tonnetto striato essiccato e affumicato). Deliziosi!
la sera siamo andati a mangiare il pesce in un ristorante dove bisognava pescarlo con le proprie mani
Qui avevo già capito che non era stata una buona idea
Ve lo scrivo per informazione ma vi dirò, mi ha fatto un po’ tristezza, anche se l’ambientazione è pazzesca (sembra di stare su una barca). Qui su Youtube ho trovato un video che descrive l’esperienza. L indirizzo è Tsuribunedyaya Zauo Nanbahonten, 1 1-13 Nipponbashi, Chuoku | Namba Washington Hotel Plaza B1F, Osaka 542-0073.
Giorno 11: Hiroshima (giorno 12 Osaka)
L’undicesimo giorno siamo andati ad Hiroshima a visitare il museo della Bomba Atomica (c’è poco altro da vedere)
E’ davvero commovente, anche se mi hanno detto che una volta era molto peggio, addirittura c’erano due itinerari separati per adulti e bambini perché quello per adulti era troppo impressionante. Ci sono i resti della città dopo la bomba, fotografie, testimonianze. Straziante.
I resti di un muro sul quale è piovuto dopo lo scoppio della bomba. Le righe nere sono i segni che ha lasciato la pioggia radioattiva.
L’unico edificio rimasto in piedi nell’epicentro dello scoppio della bomba.
Nei dintorni del museo non c’è niente ma vale la pena di assaggiare l’okonomiyaki come lo fanno ad Hiroshima, cioè con la pasta dentro la frittata (pesantissimo).
13esimo – 17esimo giorno: ISOLE!!
Eravamo molto indecisi su cosa fare rispetto al mare, perché non ci sono tante informazioni sul mare del Giappone online e perché in Agosto pare sia affollato di Giapponesi. Niente di più falso: abbiamo passato giorni interi completamente soli in spiagge paradisiache! Non mi è mai successa una cosa del genere, è stato un sogno.
Fino all’ultimo non sapevamo che isola scegliere, alla fine abbiamo optato per Ishigaki e abbiamo alloggiato in un bungalow in una parte di isola completamente priva di turisti e con pochissime infrastrutture. Prenotare le case sulle isole è complicato perché i siti sono solo in giapponese e perché non danno indicazioni precise. Siamo andati un po’ alla cieca ma siamo stati fortunati: il bungalow era adorabile e immerso nel verde, avevamo in dotazione biciclette con cui scorrazzare per la nostra parte di isola e il costo era davvero irrisorio. La nostra zona era poco servita: pochissimi ristoranti, bar e negozi, essenziale prenotare la cena e scovare i due bar aperti durante il giorno, per non trovarsi in spiaggia senza viveri. Lato positivo: quasi nessuno in giro! I Giapponesi ci sono, si, ma non vanno in spiaggia. Se e quando vanno sono completamente coperti, con mute, calze, guanti, occhiali da sole, cappelli, OMBRELLI e creme bianche densissime (una cosa davvero comica). Rimangono in spiaggia poche ore, si bagnano appena nell’acqua (non ho visto NESSUNO nuotare) e poi se ne vanno. Eravamo gli unici in costume da bagno, turisti se ne sono visti pochissimo. Insomma, una pacchia. L’unica pecca è che le spiagge non sono MAI attrezzate, quindi bisogna portarsi acqua e viveri dal mattino. Non vi so dare informazioni sul resto dell’isola perché stavamo così bene che non ci siamo mai spostati (e poi non si vedevano bus, anche volendo)
il nostro bungalow!
la situazione era sempre questa
La spiaggia era sempre piena di conchiglie enormi e granchietti in libertà
qui siamo a Taketomi, altrettanto bella ma completamente diversa: molti più turisti, meno spiagge, bisogna muoversi con i traghetti la mattina. In compenso però Taketomi è sicuramente più viva e con più divertimenti.
Giorno 18: ritorno a Tokyo e Robot Restaurant la sera (vedere il post precedente)
19esimo giorno: Disney Sea!!
Che dire su DisneySea? Da quando ho visto i post sul blog di Alix mi sono ripromessa di andarci, una volta a Tokyo. Michele era ovviamente scettico ma non ho accettato un no. Se siete amanti di Disneyland e avete un debole per la Sirenetta, Disney Sea sarà il vostro paradiso. Il parco è diviso in varie zone e ce n’è una dedicata completamente al mio cartone preferito. Ero in completa estasi. Il parco è affollato ma non troppo, i Giapponesi sono sempre molto rispettosi quindi stare in fila non è mai un problema, è divertente vederli in questa situazione perché amano vestirsi a coppie e comprare tutti i gadget disponibili, quindi hanno tutti cappellini, borracce, magliette e chi più ne ha più ne metta. Mi sono divertita DA PAZZI.
l’interno del padiglione dedicato alla Sirenetta.
Lo spettacolo di Tritone e Ariel. Magico.
Il padiglione visto da fuori. Io al massimo della felicità
I Giapponesi ADORANO i gadget, quindi ogni due metri c’era un negozio di oggettistica a tema Disney Sea. C’era talmente tanta roba che in confronto Disneyland Paris era un mercatino. Nel parco andavano fortissimi i popcorn aromatizzati, da quelli dolci (caramello, cioccolato, cioccolato bianco…) a quelli salati (sale, curry, speziati), venduti in borraccette a forma di Minnie e altri personaggi (a 20 euro l’una!)
Tutto è personalizzato Disney, anche l’acqua (che sa di Yogurt)
Una riproduzione di Firenze
La sera, tornando da Disney, se avete le forze potete andare a Odaiba, la zona del porto, a fare un giro e vedere la statua e il museo di Gundam
In Giappone mi è sembrato di capire che sono pazzi di Gundam. Questa è una statua alta 18 metri e sullo schermo dietro viene proiettato il cartone. La sera che siamo andati noi c’era pieno di gente seduta per terra a guardarlo. C’è anche il museo di Gundam
Per arrivare potete prendere il Yurikamome (skytrain). Troverete uno shopping mall, una ruota panoramica ( Daikanrasha ferris wheel) e tanti negozi.
Day 20: centri commerciali, Monster Café (vedere altro post)
Vi assicuro che se volete vederne almeno 3 vi serve una giornata intera! La sera dell’ultimo giorno ci siamo poi concessi una cena di sushi in un ristorante lussoso, quelli con il cuoco che tagliano il pesce davanti ai clienti e mille varietà di sushi. Inutile dirvi che non posso più mangiare sushi a Milano senza che mi scenda una lacrima.
Cose che non siamo riusciti a fare:
- museo 21_21
- andare al Decadance Club, un club notturno pazzo
- il museo del cinema giapponese a Roppongi
- Sanrio puroland amusement park, dedicato ai famosi personaggi
- andare in un love hotel sulla Dogenzaka Hills (anche se vorrei andare in qualcosa di pazzo ma penso non esistano più i love hotel decorati in modo Kitsch)
- andare in un sento pubblico, i bagni pubblici ai quali si puo accedere per pochi yen (ma se andate ad Hakone molto probabilmente il vostro hotel ne avrà uno)
- andare ad uno spettacolo di sumo allo stadio del Sumo(si svolgono solo in determinate stagioni e Agosto non era una di quella)
- il Ghilbli museum (grande grande amarezza, me ne hanno parlato tutti benissimo)
- andare al club Le Baron (lo stesso che c’è a Parigi)
- Vedere il monte Fuji, purtroppo il tempo era nuvoloso
- Dormire una sera da Book&Bed
- Dormire una sera in un capsule hotel, tipo questo
- Andare ad uno dei tanti flea market della domenica
- Nezu Museum
- salire sulla Tokyo sky tree a vedere il GANSO SHOKUHIN SAMPLE-YA (grande magazzino di cibo di plastica)
- Andare al parco divertimenti Hanayashiki, il piu antico del giappone
- locale Kingyo a Roppongi, che offre uno show di “onnagata” (attori di sesso maschile che interpretano ruoli femminili nel teatro kabuki)
- Affittare l’appartamento di Shoshanna della puntata 3 dela stagione 5 di Girls
- visitare gli Universal Studios
- Spingermi nel nord ovest nei villaggi tipidi di Takayama, Shirakawago (patrimonio Unesco) e Gakayama
- andare a farmi le unghie da Disco Nail
- andare nei quartieri più lontani, quelli di IKEBUKURO (dicono sia una piccola Shinjuku) e SHIMOKITAZAWA (quartiere carino con posti inusuali per Tokyo)
- Andare al mercato a cielo aperto di AMEYAYOKOCHOU a Ueno
- E OVVIAMENTE VEDERE I CILIEGI IN FIORE!!
Non mi è mai successo di andare in un posto e volere tornare immediatamente ma ecco che il Giappone mi ha fatto questo effetto, mi è piaciuto così tanto e ho ancora talmente tante cose da fare che un’altra visita è d obbligo, stavolta in primavera per vedere i ciliegi (e non morire di caldo)!
Cristina
29/01/2018 alle 12:10 PMTanti tanti complimenti per questo post. E’ di grande utilità a chi come noi sta cercando di chiarirsi le idee per organizzare una vacanza in questo magnifico paese. Siamo due famiglie di 4 persone e saremmo interessati a trascorrere, come voi, una delle tre settime sull’isola di Ishigaki. Vorremmo tanto fare l’esperienza di quel luogo quasi deserto. Mi potresti indicare come avete fatto a prenotare il bungalow e in che zona dell’isola si trova? Ho fatto mille ricerche ma non riesco a trovare siti che propongono questa soluzione…solo ostelli, guest house o alberghi piuttosto costosi.
Grazie!!!
Cristina
rockandfiocc
29/01/2018 alle 3:18 PMonestamente non ricordo, mi dispiace!
Federica
04/06/2016 alle 6:02 PMSto organizzando il mio viaggio in Giappone a settembre seguendo i tuoi consigli! Grazie grazie grazie per i tuoi post a rigurado! Io farò un giro leggermente diverso, ma mi stai aiutando tantissimo! Come dici tu il planning è uno sbattone enorme, ma spero ne valga la pena… Devo dire però che le tue foto, come le migliaia di immagini e curiosità che incontro scavando nell’internet per saperne sempre di più non fanno altro che aumentare la voglia che ho di partire!
Grazie ancora Giulia,
Federica
rockandfiocc
06/06/2016 alle 9:42 AMche bello ne sono contenta! Grazie a te e buon viaggio 🙂
Flaviana
19/02/2016 alle 1:55 AMCavolo che post dettagliato, complimenti! Voglio troppo andare in Giappone e questi post me li metto dritti dritti nei segnalibri!
Super dritta poi per il wireless portatile, mi hai aperto un mondo
Sara
17/02/2016 alle 10:42 PMCiao Giulia, innanzitutto grazie per lo sbatti che immagino tu ti sia fatta nello scrivere i post così dettagliati sul Giappone, però credimi sono stati molto apprezzati!! Avete fatto più o meno lo stesso itinerario che vorremmo fare anche io e il mio fidanzato, per cui ti chiedo cortesemente una info tecnica, con che compagnia avete volato da Osaka a Ishigaki? Una di quelle low cost tipo la peach oppure avete sfruttato quelle tariffe fighe per gli stranieri tipo la visit Japan fare? Mancano ancora mesi alla partenza ma mi sono già messa sotto con l’organizzazione perché come hai scritto sopra tu ho idea che sia una roba impegnativa…! Grazie mille ancora!!
rockandfiocc
18/02/2016 alle 9:54 AMah bene sono contenta 🙂 La peach! Le altre costavano molto di più
valentina
15/02/2016 alle 12:59 PMInteressantissimo questo post. Mi piacerebbe leggere anche un post in cui parli del modo in cui organizzi un viaggio, il planning generale che poi adatti in base alla meta che visiterai. Io la butto lì. Non ho mai fatto un viaggio così lungo e così lontano quindi immagino lo sbatti!
rockandfiocc
15/02/2016 alle 2:20 PMè uno sbatti enorme! Ma non serve un post, te lo dico subito: guardo su Google tutti i forum possibili ed immaginabili, mi studio la Lonely Planet, chiedo a tutti quelli che conosco che sono stati nei posti dove voglio andare e faccio l’Excel! Poi prenoto gli spostamenti e infine gli hotel. E’ un processo LUUNGO
Luci
15/02/2016 alle 11:15 AMIl Giappone mi ha sempre affascinata moltissimo ed è un viaggio che sogno di fare da un sacco di tempo, influenzata sicuramente dagli anime (non sono mai stata una lettrice di manga) e dal libro, e poi il film, Memorie di una Geisha, anche se sono sincera questo libro mi ha reso i giapponesi un po’ antipatici.
Se vuoi avere un’idea dell’asta dei tonni si vede nel documentario Jiro Onu, il maestro del sushi. È interessante ma non la spiegano, quindi non si capisce bene perché facciano quella sorta di cantilena.
Post interessante e completo, se prima o poi farò questo viaggio sicuramente seguiró i tuoi suggerimenti!
rockandfiocc
15/02/2016 alle 11:19 AMsi l’ho visto! (ne ho parlato qui https://www.rockandfiocc.com/2013/archive/categorie/voglia-di-documentari)
grazie!